Visivamente e dimensionalmente i criteri per poter classificare i serramenti sono molteplici ed assai differenti tra loro: a partire dalle dimensioni e proporzioni che li caratterizzano, dall’altezza e dalla larghezza; passando per la forma e per il rapporto tra la superficie opaca del telaio e quella vetrata trasparente; fino ad arrivare al tipo di movimento di apertura che li contraddistingue e a tutti quei parametri più prettamente estetici come la scelta del materiale, del profilo e della sagomatura del telaio, il suo colore e perfino le caratteristiche delle maniglie e delle cerniere (qualora queste rimangano a vista). La combinazione di tutti questi fattori, assieme alle caratteristiche tecniche e prestazionali prescelte, rende unico ogni infisso, in modo che, se scelto con attenzione, sia di fatto cucito addosso alle particolari esigenze dell’utente finale.
Difficilmente quando si decide di cambiare i serramenti della propria casa è possibile modificarne la forma, le proporzioni e le misure, ma in diversi frangenti può essere opportuno utilizzare una tipologia di apertura differente o aggiuntiva rispetto a quella esistente, in modo da consentirci di aprire le finestre più spesso o di farlo senza ingombrare casa o senza procurarci intralci ed inconvenienti di sorta. Vediamo allora quali sono le principali tipologie di aperture possibili.
Indubbiamente il tipo di apertura più comunemente impiegata è quella a battente, ovvero quella in cui le ante (o l’anta che può essere anche unica, doppia o eventualmente perfino tripla) sono incernieriate lateralmente e si aprono ruotando verso l’interno. Altro sistema d’apertura piuttosto comune e che oggi sempre più spesso si combina con il precedente, permettendo all’utente di scegliere quando e come aprire le proprie finestre, è quello cosiddetto a vasistas, che si distingue per la presenza di cerniere posizionate su uno dei due lati orizzontali dell’anta, solitamente in basso, ma in alcuni casi particolari anche in alto. Mentre con le ante a battente è possibile spalancare le finestre consentendo un maggior ricambio d’aria con quelle a ribalta la finestra si apre solo in parte, permettendo di fatto un’areazione inferiore dei locali, ma possibile anche in caso di maltempo o qualora si desideri cambiare aria di notte o quando si è fuori casa.
Simile è anche l’apertura a bilico, dove l’anta, in questi casi unica per ciascun telaio, ruota su se stessa grazie alla presenza di un perno centrale, che può essere verticale oppure orizzontale e solitamente è dotato di un fermo in modo tale che l’anta non si ribalti completamente. Si tratta di una modalità d’apertura frequentemente utilizzata nei locali mansardati per le cosiddette finestre velux, che di per sé già sono oblique seguendo la pendenza delle falde di copertura.
Molto gettonati oggi sono gli infissi scorrevoli, per i quali le ante scorrono l’una sull’altra su binari posizionati nella parte superiore ed in quella inferiore del telaio. Questi sono la scelta ottimale soprattutto quando si ha a che fare con serramenti piuttosto ingombranti, soprattutto qualora si tratti di portefinestre, poiché evitano che l’ingombro dell’anta si ripercuota negativamente sull’effettivo utilizzo dei locali d’abitazione; lo spostamento dell’anta molto pesante (a volte si superano facilmente i 200 kg) con il sistema di scorrevoli alzanti sarà molto agevole e pratico. Di contro non sarà mai possibile aprire completamente tutta la finestra perché vi sarà sempre una porzione “chiusa”, ovvero quella in cui le ante si sovrappongono, sebbene in commercio esistano anche degli infissi scorrevoli che scompaiono totalmente all’interno dello spessore murario, ma che vanno pensati in fase di costruzione! Alcuni modelli di scorrevoli traslanti permettono anche l’apertura dell’anta a vasistas.
Un’ulteriore modalità d’apertura che permette di risparmiare spazio, ma che al contrario di prima consente un’apertura totale dell’infisso, è quella a libro: perfetta per finestre e portefinestre di grandi dimensioni suddivise in tre quattro o più parti, che si impacchettano lateralmente le une sulle altre, grazie alla presenza di cerniere posizionate tra i vari elementi che la compongono.
Sebbene poi nel nostro paese non siano molto diffuse non possiamo poi dimenticarci delle finestre con apertura a ghigliottina, altrimenti dette saliscendi, per le quali, come avviene per i finestrini dei tremi, si apre solo metà del serramento, quella più bassa o quella più alta, che scorre sull’altra parte fissa, creando però non pochi problemi di pulizia, specie della porzione esterna.
Sovente nel sostituire i vecchi serramenti si sceglie di optare per una doppia possibilità di apertura, ormai di serie sulla maggio parte dei serramenti in commercio, in modo che sia contemporaneamente a battente e a vasistas. per le portefinestre molte volte ripiegando su modelli scorrevoli si riesce a sfruttare al meglio gli ambienti interni di casa.